Cronistoria dell'Associazione Culturale Vincenzo De Luca | |
Questa cronistoria ripercorre i dieci anni dell’Associazione. Si è scelto di raccontare maggiormente quelle iniziative che non hanno avuto ampio spazio nelle altre sezioni del sito ma che rappresentano momenti significativi nel percorso di crescita dell’Associazione. Per quanto riguarda gli artisti che hanno partecipato al progetto A Cielo Aperto e ai quali sono dedicate apposite sezioni del sito, sono state riportate solo note informative. |
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2005 | |
Vincenzo De Luca, Senza titolo, opere scelte 1975-1995 Presentazione del catalogo Relatori: Pasquale Campanella, Mario German De Luca, Egidio Di Stefano Largo Eleonora Pimentel, 18 agosto Mostra Spazio espositivo, via Settembrini 2 - 18 agosto - 9 settembre La famiglia De Luca ricorda Vincenzo, nel decennale della morte, con la pubblicazione di un catalogo che raccoglie tutti i dipinti realizzati, rigorosamente senza titolo: figure, nature morte e paesaggi. La mancanza di un titolo diventa il filo conduttore della pubblicazione, con le immagini affiancate l’una all’altra a formare un’unica linea di orizzonte. Per la sua realizzazione si attivano gli amici e i parenti che vedono in questo libro la possibilità di far conoscere il lavoro artistico di Vincenzo, ma anche l’occasione per discutere sui processi culturali e collaborativi che avrebbero dato vita alla futura associazione. Egidio Di Stefano fotografa tutti i dipinti realizzando un archivio, Pasquale Campanella e Egidio Forastiere scrivono i testi e Elisabetta De Luca sostiene la pubblicazione insieme ad alcuni amici. Contestualmente si inaugura la mostra personale nello spazio espositivo, diventato poi, la sede dell’Associazione. L’esposizione testimonia il percorso artistico di Vincenzo, mostrando i momenti più significativi che hanno caratterizzato la sua ricerca pittorica. L’elemento temporale è una condizione presente in molti suoi dipinti e allude a diversi momenti della vita quotidiana: il piano di un tavolo, adiacente alla finestra, che si affaccia su un campo di grano già raccolto o un mare di covoni che si stagliano all’orizzonte, su cieli tersi o pieni di blu. Vincenzo usa il colore per costruire forme, valori tonali e chiaroscurali, per plasmare oggetti, paesaggi e immagini della sua infanzia a Latronico e della sua vita a Milano. Nel suo lavoro artistico, gli oggetti sono la “dura realtà”, che con la loro durezza formale ci circondano, stanno intorno a noi; affrontarli quotidianamente, disegnandoli, è attribuire loro un cambiamento, un nuovo statuto di bellezza in cui viene meno il senso di duplicare la realtà. I dipinti esposti sottolineano questa sua poetica, non ripropongono la copia di un dato reale ma la sua forza interpretativa. |
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L’Associazione si costituisce nel mese di agosto. I soci fondatori definiscono gli scopi, le finalità generali e la scelta dell’autofinanziamento:“L’Associazione non ha fini di lucro, né diretto né indiretto, persegue scopi di solidarietà sociale con finanziamenti e con l’azione personale e gratuita dei propri aderenti. Ha lo scopo di sostenere percorsi e esperienze di persone interessate alle arti visive al fine di accrescere le opportunità di qualificazione, di scambio di esperienze e competenze; di sostenere gruppi, associazioni, istituzioni culturali che operano nella promozione delle arti visive; di sostenere le produzioni artistiche nel territorio e favorire la circolazione delle esperienze”. Gli scopi sono definiti in relazione alle risorse disponibili e in base a un programma annuale; le scelte prioritarie diventano i laboratori, i seminari, i corsi di formazione, i convegni, le borse di studio, le mostre e le iniziative culturali. In questo primo periodo, l’Associazione decide di lavorare con artisti storici che hanno manifestato interesse per il territorio lucano. Si ritiene importante il periodo degli anni Cinquanta, subito dopo la guerra, che vede figure come Antonello Leone e Maria Padula partecipare a quell’ampio movimento culturale di riscatto per il Sud. Leone, insieme a Rocco Scotellaro, aveva partecipato alla battaglia contro l’analfabetismo e Maria Padula aveva instaurato rapporti culturali con Leonardo Sinisgalli e Carlo Levi. A distanza di tempo, si può affermare che nei primi anni dell’Associazione si siano cercate alcune “radici” storico-culturali, per meglio comprendere un territorio che è sempre stato preda di produzioni avulse dal proprio contesto e di facile importazione. |
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Giuseppe Antonello Leone, Espansione del segno nella creatività Conferenza Istituto Comprensivo Benedetto Croce, 28 dicembre L’Associazione ritiene opportuno creare momenti di discussione e di informazione pubblica, prima di qualsiasi iniziativa artistico-culturale. L’invito, rivolto a Antonello Leone, a dialogare con il pubblico va in questa direzione: creare spazi di conoscenza e discussione “sull’arte” per avvicinare i cittadini a un mondo spesso percepito come “per addetti ai lavori”. L’artista invece di presentare il suo lavoro biografico, dalla XXII Biennale di Venezia, del 1940, alla personale di Castel dell’Ovo a Napoli, del 2006, preferisce conversare e dialogare con il pubblico in modo non accademico, animando la discussione sul significato e l’importanza dell’arte, il ruolo dell’artista, la forza della creatività e dell’immaginazione. Nel suo intervento mostra le immagini delle sculture di volti in pietra calcare, testimonianza dell’attività creativa, definita da lui stesso, processo di “risignificazione”: le forme che lui incrocia inconsapevolmente nel suo cammino, lo chiamano e non gli danno mai tregua, a lui non resta che riconoscerle, aiutarle a uscire e a manifestarsi al mondo. |
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2006 | |
Giuseppe Antonello Leone, Sognando il luogo Laboratorio di disegno Casa del pellegrino, 10 - 13 agosto La conferenza apre la collaborazione con l’artista che conduce a un laboratorio sul disegno, frequentato da un consistente e eterogeneo gruppo di persone. Leone trasmette ai partecipanti suggestioni e tecniche sulla capacità di restituzione del disegno attraverso l’immaginazione personale. Nel primo incontro tiene una breve lezione su “arte e creatività”, in cui afferma che “tutte le cose hanno un’anima” e ogni cosa può assumere diversi e molteplici significati. Sottolinea la valenza del tratto e dei segni che esprimono l’eterna rincorsa alla creazione delle forme. I partecipanti realizzano disegni a tema libero e copie dal vero en plein air di paesaggi, su cui interviene puntualmente con osservazioni e suggerimenti. Il laboratorio si conclude con una verifica del lavoro svolto e un’esposizione di tutti i disegni realizzati. Antonello Leone dimostra grande disponibilità e attenzione verso la neo associazione, donando generosamente diversi multipli di una sua opera, per sostenerla e incoraggiarla. |
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Il progetto di far dialogare le risorse culturali presenti sul territorio porta l’Associazione a aprirsi al mondo dell’arte contemporanea. Si procede a strappi, senza un piano organico, si fanno salti storici evidenti; unico punto fermo è la valorizzazione di ricerche nate e sviluppate nel territorio e nel Sud Italia. Le discussioni lunghe e animate evidenziano una costante volontà nel perseguire, in modo ampio e dilatato, un progetto che tenga insieme le urgenze, i suggerimenti e il riconoscimento di tutti. È in questo contesto che si creano le condizioni per l’invito al duo artistico Bianco-Valente. Continua a essere la conferenza, il tramite con i cittadini, vista la complessità dei temi teorici che pone il mondo dell’arte contemporanea. | |
Bianco-Valente, Arte in due: l’esperienza artistica di Bianco-Valente Conferenza Istituto Comprensivo Benedetto Croce, 28 dicembre L’invito a Giovanna Bianco e Pino Valente, a raccontare e presentare la loro ricerca artistica a Latronico, paese natale di Giovanna, è il primo incontro degli artisti con l’Associazione. La loro ricerca è volta a indagare la dualità del rapporto tra corpo e mente, tra naturale e artificiale, con una produzione che spazia tra installazioni, video, disegni e testi, in un continuo work in progress. Bianco-Valente illustrano il loro lavoro legato alla percezione e ai processi cerebrali che permettono di mantenere il ricordo delle esperienze, di percepire le immagini mentali e, tramite esse, di instaurare una riproduzione in continua evoluzione della realtà esterna. Durante la conferenza proiettano alcuni video, tra cui Deep in My Mind 1997, Spread 2004, I Should Learn from You 2003, Uneuclidean Pattern 2003, caratterizzati dalla presenza di un elemento di ripetizione sotto forma di endless loop, da scene e gesti in una reiterazione perpetua, da visioni distorte della natura e dai colori alterati, quasi a voler fissare una sorta di immagine mentale. I video presentati, realizzati in collaborazione con il sound designer Mario Masullo, scomparso prematuramente nel 2010, focalizzano l’aspetto fisico del suono e su come frequenze inaudibili, possano modificare i paesaggi sonori. |
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2007 | |
Lucia Viola Bianco-Valente, Paesaggi mentali Cosimo Budetta, Momenti Creativi |
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Nelle assemblee dei soci prende sempre più corpo l’idea di promuovere il lavoro artistico di Vincenzo, sono molte le idee e molto differenti tra loro. Alcuni intendono proporre il suo lavoro in spazi d’arte o altre associazioni, pensando alla semplice esposizione di quadri; altri ritengono che il suo lavoro debba “passare” attraverso gli artisti invitati, che in autonomia potrebbero citarlo a diverso titolo, nell’esemplificazione dei loro interventi. Questo avverrà qualche anno dopo in The Future of the country di Elisa Laraia e in Centocapre di Francesco Bertelé. | |
2008 | |
Vincenzo De Luca, Senza titolo, opere scelte 1975-1995 Mostra Centro Culturale Sergio Valmaggi, Sesto San Giovanni, Milano, 27 gennaio - 3 febbraio La mostra di Vincenzo è allestita dai parenti e dagli amici al Centro Culturale Valmaggi di Sesto San Giovanni. I dipinti sono divisi in due sezioni: i paesaggi e le nature morte. Seguono una logica di rimandi tra i soggetti e le cromie, per creare contrasti o passaggi di tonalità lievi. Nonostante questa accuratezza nella scelta dei lavori, l’opera è spiazzante, non riporta mai all’imitazione della natura, ma alla sua rappresentazione. A volte c’è reciprocità tra le forme e i colori, ma questa non è la determinazione di uno stile, che viene puntualmente negato da un atto creativo che allude sempre a altro. I dipinti si susseguono come in una quadreria a riempire un ambiente, senza forzarlo con la loro presenza. I soggetti scandiscono lo spazio interno al dipinto e a quello esterno che, come in un passaggio di continui frame, contrappone il tempo esterno mobile al tempo interno immobile, messo in posa. Si blocca la caducità delle “cose” e dello sguardo, in una dimensione di sospensione che non riesce mai a contenere tutto. |
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Si sceglie di lavorare con altre associazioni, anche per brevi collaborazioni, e nasce così un sodalizio di intenti per un anno di lavoro con l’Associazione Culturale Bellivergari di Montemurro, con la quale si costruisce un percorso espositivo e una conferenza pubblica di Maria Padula e di Vincenzo De Luca. In entrambi i casi, le conferenze sono realizzate in luoghi all’aperto perché così si attua una comunicazione più immediata con i cittadini. Entrambe le Associazioni sono molto presenti nei rispettivi paesi e lavorano sulle radici culturali e locali, che intendono far conoscere anche oltre il proprio territorio. |
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Vincenzo De Luca, Senza titolo, opere scelte 1975-1995 Maria Padula, La lezione di Maria |
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È questo un anno di passaggio importante per il futuro dell’Associazione. Si mettono a fuoco alcuni aspetti dell’attività svolta negli anni precedenti e si evidenzia che l’attività culturale proposta è stata finalizzata alla valorizzazione degli artisti o operatori culturali presenti sul territorio. Si discute se è lecito ancora occuparsi in modo sistematico dell’arte figurativa lucana o se intraprendere la strada dell’arte contemporanea e della promozione di giovani artisti. Ci sono pareri discordanti, ma quasi tutti propensi a una collaborazione con artisti contemporanei e a prevedere l’attivazione di conferenze, laboratori e progetti partecipati. In passato sono stati già attivati alcuni laboratori di breve periodo, si vorrebbe in futuro intensificarli e prevedere anche un periodo più lungo, con un’attività che si radichi maggiormente nel territorio. Si ritiene importante per il futuro dell’Associazione eleggere un Comitato Scientifico, di cui faranno parte Bianco-Valente e Pasquale Campanella, e mettere in atto una programmazione annuale. Si valuta anche l’opportunità di superare la semplice esposizione delle opere di Vincenzo per valorizzare al massimo il suo lavoro artistico. Bisogna intervenire con maggiore attenzione sia nell’allestimento, sia nell’attualizzazione, con inviti specifici a giovani artisti che operano anche con linguaggi differenti dalla pittura. In questo modo, si crea uno scambio tra visioni e mondi differenti, che conduce a una lettura diversa e più ricca di spunti estetici e teorici del lavoro artistico di Vincenzo. L’occasione si presenta l’anno successivo, alla Galleria Tekne’ di Potenza, dove viene costruita l’installazione e l’evento sonoro di Andrea Gabriele e Marco Mazzei. |
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2009 | |
Vincenzo De Luca, Sovrapposizioni Mostra Concerto/performance live di Andrea Gabriele e Marco Mazzei A cura dell’Associazione Culturale Vincenzo De Luca Galleria Tekne’, Potenza, 13 - 30 giugno Il progetto Sovrapposizioni sviluppa una ricerca in ambito pittorico e sonoro; convivono due forme espressive: le opere pittoriche di Vincenzo De Luca e la ricerca sonora di Andrea Gabriele. Nasce un rapporto visivo-sonoro che sviluppa una interazione invisibile e profonda tra i due linguaggi. Il suono non può dipingere, ma può ispirare un’immagine che diventerà colore e linea, l’immagine muta di un quadro ha come un suono segreto a cui il musicista può dar vita. I dipinti si stagliano su campi di colore accostati a fotografie di paesaggi, nature morte, copertine di vecchi long playing, immagini tratte dai film di Wenders, Fassbinder, Pasolini, Bergman, Visconti e Fellini, tutte significative per Vincenzo, quando era in vita. Le pareti si aprono come un diario di un viaggio immaginario, da cui emergono storie e frammenti di vita. Il concerto-performance live di Andrea Gabriele, con la collaborazione di Marco Mazzei, è caratterizzato dall’interazione in tempo reale tra spazio sonoro e multisensoriale. Quattro mele verdi e appositi sensori ricostruiscono ambientazioni visive e sonore simili a nature morte, utilizzando l’elettronica, la voce e alcuni strumenti acustici. La riproposizione sonora della natura morta è un omaggio alla pittura di Vincenzo. |
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Con la nascita del Comitato Scientifico, si abbandona l’idea del Direttore Artistico, proposta avanzata da alcuni soci, e si sceglie di lavorare in team, anziché mettere tutto nelle mani di un’unica persona. Nasce A Cielo Aperto, il progetto di arte contemporanea che propone di realizzare un percorso all’aperto di opere site-specific, nel paese e nel territorio limitrofo al Comune di Latronico. L’Associazione vuole promuovere, attraverso una progettualità ricca di eventi, la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini, ai quali non è più assegnato un ruolo di semplici visitatori ma di protagonisti. A Cielo Aperto è un progetto di arte pubblica che vuole riscoprire la propria città, dare voce a esigenze e bisogni, per vivere nuove opportunità di crescita sociale. Inoltre, si pone l’attenzione sulla struttura urbanistica e paesaggistica del paese, rivisitando il centro storico di Capadavutu. L’Associazione ritiene che l’arte contemporanea sia una lente per capire il nostro tempo e, quindi, una leva per attivare processi innovativi di sviluppo culturale e sociale. |
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Michele Giangrande, Faro Giuseppe Teofilo, Richard Parker è a Latronico Michele Giangrande e Giuseppe Teofilo |
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Il ciclo di conferenze pubbliche continua sempre durante le vacanze di Natale, con gli interventi degli artisti: Pasquale Campanella del gruppo Wurmkos, Elisa Laraia e Aste & Nodi, un’associazione composta da architetti, sociologi, urbanisti e designer. L’idea è sempre quella di presentare gli invitati per conoscere il loro punto di vista teorico e la loro ricerca nel mondo dell’arte contemporanea. Questi incontri hanno il duplice scopo di informare il pubblico e permettere all’artista di fare un primo sopralluogo, da cui poi partire per lo sviluppo del progetto. | |
Pasquale Campanella – Elisa Laraia Conferenza Casa canonica, 28 dicembre |
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2010 | |
Eugenio Tibaldi, Una bandiera per Latronico Andrea Gabriele e Andrea Di Cesare Elisa Laraia, The Future of the country Wurmkos, Cénte Aste & Nodi, Conferenza |
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2011 | |
Wurmkos, Cénte Stefano Boccalini, Una parola su Latronico Eugenio Tibaldi, Una bandiera per Latronico Mario Gorni, La parola del video |
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2012 | |
Vincenzo De Luca, Basilicata Wurmkos, Cénte Felice Del Gaudio, Memorie, viaggio in Lucania tra memoria e realtà |
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2013 | |
Elisa Fontana, Domini Públic - Children Version (Dominio Pubblico dei Bambini) Elisa Fontana, Virginia Zanetti Virginia Zanetti, Gli occhi del mondo Wurmkos, Cénte Antonio Ottomanelli, Collateral Landscape, frammenti di paesaggio ai margini della ricostruzione postbellica |
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Lo spazio Atelier Maturo, dove negli anni si sono tenuti i vari laboratori, diventa Residenza per l’arte contemporanea Maddalena Maturo. Il proprietario mette a disposizione anche l’abitazione e questo testimonia un coinvolgimento sempre più ampio dei cittadini di Latronico. La condivisione del progetto A Cielo Aperto ha permesso la realizzazione delle varie iniziative, anche con poche risorse economiche. | |
2014 | |
Antonio Ottomanelli, Collateral Landscape Workshop Residenza per l’arte contemporanea Maddalena Maturo, 28 luglio - 1 agosto Memory box Latronico Installazioni site specific , 3 - 30 agosto |
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L’Associazione crea una collaborazione con le scuole di Latronico ma anche dei paesi limitrofi. Lavorare con i dirigenti scolastici, i docenti e le maestre delle scuole porta al progetto un punto di vista interessante e soprattutto crea all’interno della didattica, momenti di apertura per scoprire e valorizzare il proprio territorio. Il progetto Collateral Landscape di Antonio Ottomanelli si sviluppa con gli studenti del Liceo Scientifico De Sarlo, mentre nel progetto Centocapre di Francesco Bertelé si attivano diversi ordini di scuola, dalla primaria di Latronico alla secondaria di Episcopia, dell’Istituto Comprensivo Benedetto Croce. Le attività comprendono diversi workshop in cui sono raccolte storie popolari, raccontate dai nonni, e molti disegni che ricostruiscono la figura e l’ambiente di vita del personaggio Centocapre. Esito finale del progetto con le scuole è una parata festosa che attraversa il paese di Episcopia, fino a giungere a una rupe leggendaria. |
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Francesco Bertelé, Centocapre Collaborazione con Giuseppe Giacoia, Pietro Rigolo, Madely Schott Workshop Residenza per l’arte contemporanea Maddalena Maturo, 16 - 23 luglio Mostra Spazio espositivo Associazione, via Settembrini 2 , 24 luglio - 8 agosto Evento/opera permanente Spazio Cantisani, bar Alpe, Arci, 28 dicembre Vincenzo De Luca, Paesaggi, nature morte Multiplo d’arte Spazio espositivo, piazza Umberto I , 10 agosto - 31 settembre L’Associazione cura e presenta la mostra di un multiplo d’arte Paesaggi, nature morte di Vincenzo De Luca. Il multiplo è composto da due contenitori con tre stampe d’arte in carta cotone, del formato 55x42 cm, riprodotte in cinquanta copie, in Fine Art presso la stamperia Narvalo di Milano. Questa iniziativa ha come scopo la raccolta di fondi per la pubblicazione di un libro, sull’attività della Associazione, in occasione del decennale della sua costituzione. Il multiplo contiene tre paesaggi e tre nature morte insieme a una foto, ulteriore elemento dell’attività artistica di Vincenzo. La fotografia è un passaggio importante per la sua produzione pittorica, il primo momento per fissare un’immagine che in seguito sarà rielaborata sulla tela. |
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2015 | |
Fabrizio Bellomo, L’Albero di Trasmissione Bianco-Valente, Ogni dove |
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2016 | |
Associazione Culturale Vincenzo De Luca, A Cielo Aperto, Pratiche di collaborazione nell’arte contemporanea a Latronico Presentazione libro Largo della Libertà, 18 agosto Il multiplo d’arte di Vincenzo De Luca, finalizzato alla raccolta fondi per una pubblicazione sull’attività culturale dell’Associazione, insieme al contributo annuale dei soci, permette la realizzazione di questo libro. Sono presenti diversi saggi teorici, di analisi e approfondimento, vari interventi e progetti realizzati dagli artisti invitati, ma anche i tantissimi abitanti di Latronico che in questi anni hanno partecipato e collaborato. L’ntenzione è di contribuire al dibattito in corso sull’arte pubblica ma dare anche visibilità al progetto A Cielo Aperto e al fermento culturale che il Sud Italia, in questi ultimi anni, sta vivendo. La pubblicazione contiene anche uno studio su altre associazioni, che portano avanti strategie progettuali innovative, in piccoli e grandi centri del meridione. Durante tutto l’anno, il libro ha preso corpo, ha coinvolto a diversi livelli i soci, sia per la definizione editoriale sia per i suggerimenti che a vario titolo hanno aiutato a definire questa pubblicazione. La presentazione si terrà il 18 agosto, in Largo della Libertà, suggestiva piazzetta nel cuore del centro storico. |
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