Cronistoria dell'Associazione Culturale Vincenzo De Luca
Questa cronistoria ripercorre i dieci anni dell’Associazione. Si è scelto di raccontare maggiormente quelle iniziative che non hanno avuto ampio spazio nelle altre sezioni del sito ma che rappresentano momenti significativi nel percorso di crescita dell’Associazione. Per quanto riguarda gli artisti che hanno partecipato al progetto A Cielo Aperto e ai quali sono dedicate apposite sezioni del sito, sono state riportate solo note informative.
   
2005  
 
Vincenzo De Luca, Senza titolo, opere scelte 1975-1995
Presentazione del catalogo
Relatori: Pasquale Campanella, Mario German De Luca, Egidio Di Stefano
Largo Eleonora Pimentel, 18 agosto



Mostra

Spazio espositivo, via Settembrini 2 - 18 agosto - 9 settembre

La famiglia De Luca ricorda Vincenzo, nel decennale della morte, con la pubblicazione di un catalogo che raccoglie tutti i dipinti realizzati, rigorosamente senza titolo: figure, nature morte e paesaggi. La mancanza di un titolo diventa il filo conduttore della pubblicazione, con le immagini affiancate l’una all’altra a formare un’unica linea di orizzonte. Per la sua realizzazione si attivano gli amici e i parenti che vedono in questo libro la possibilità di far conoscere il lavoro artistico di Vincenzo, ma anche l’occasione per discutere sui processi culturali e collaborativi che avrebbero dato vita alla futura associazione.
Egidio Di Stefano fotografa tutti i dipinti realizzando un archivio, Pasquale Campanella e Egidio Forastiere scrivono i testi e Elisabetta De Luca sostiene la pubblicazione insieme ad alcuni amici. Contestualmente si inaugura la mostra personale nello spazio espositivo, diventato poi, la sede dell’Associazione. L’esposizione testimonia il percorso artistico di Vincenzo, mostrando i momenti più significativi che hanno caratterizzato la sua ricerca pittorica. L’elemento temporale è una condizione presente in molti suoi dipinti e allude a diversi momenti della vita quotidiana: il piano di un tavolo, adiacente alla finestra, che si affaccia su un campo di grano già raccolto o un mare di covoni che si stagliano all’orizzonte, su cieli tersi o pieni di blu.
Vincenzo usa il colore per costruire forme, valori tonali e chiaroscurali, per plasmare oggetti, paesaggi e immagini della sua infanzia a Latronico e della sua vita a Milano.
Nel suo lavoro artistico, gli oggetti sono la “dura realtà”, che con la loro durezza formale ci circondano, stanno intorno a noi; affrontarli quotidianamente, disegnandoli, è attribuire loro un cambiamento, un nuovo statuto di bellezza in cui viene meno il senso di duplicare la realtà. I dipinti esposti sottolineano questa sua poetica, non ripropongono la copia di un dato reale ma la sua forza interpretativa.
   
L’Associazione si costituisce nel mese di agosto. I soci fondatori definiscono gli scopi, le finalità generali e la scelta dell’autofinanziamento:“L’Associazione non ha fini di lucro, né diretto né indiretto, persegue scopi di solidarietà sociale con finanziamenti e con l’azione personale e gratuita dei propri aderenti. Ha lo scopo di sostenere percorsi e esperienze di persone interessate alle arti visive al fine di accrescere le opportunità di qualificazione, di scambio di esperienze e competenze; di sostenere gruppi, associazioni, istituzioni culturali che operano nella promozione delle arti visive; di sostenere le produzioni artistiche nel territorio e favorire la circolazione delle esperienze”. Gli scopi sono definiti in relazione alle risorse disponibili e in base a un programma annuale; le scelte prioritarie diventano i laboratori, i seminari, i corsi di formazione, i convegni, le borse di studio, le mostre e le iniziative culturali.
In questo primo periodo, l’Associazione decide di lavorare con artisti storici che hanno manifestato interesse per il territorio lucano. Si ritiene importante il periodo degli anni Cinquanta, subito dopo la guerra, che vede figure come Antonello Leone e Maria Padula partecipare a quell’ampio movimento culturale di riscatto per il Sud. Leone, insieme a Rocco Scotellaro, aveva partecipato alla battaglia contro l’analfabetismo e Maria Padula aveva instaurato rapporti culturali con Leonardo Sinisgalli e Carlo Levi. A distanza di tempo, si può affermare che nei primi anni dell’Associazione si siano cercate alcune “radici” storico-culturali, per meglio comprendere un territorio che è sempre stato preda di produzioni avulse dal proprio contesto e di facile importazione.
   
  Giuseppe Antonello Leone, Espansione del segno nella creatività
Conferenza
Istituto Comprensivo Benedetto Croce, 28 dicembre

L’Associazione ritiene opportuno creare momenti di discussione e di informazione pubblica, prima di qualsiasi iniziativa artistico-culturale. L’invito, rivolto a Antonello Leone, a dialogare con il pubblico va in questa direzione: creare spazi di conoscenza e discussione “sull’arte” per avvicinare i cittadini a un mondo spesso percepito come “per addetti ai lavori”. L’artista invece di presentare il suo lavoro biografico, dalla XXII Biennale di Venezia, del 1940, alla personale di Castel dell’Ovo a Napoli, del 2006, preferisce conversare e dialogare con il pubblico in modo non accademico, animando la discussione sul significato e l’importanza dell’arte, il ruolo dell’artista, la forza della creatività e dell’immaginazione. Nel suo intervento mostra le immagini delle sculture di volti in pietra calcare, testimonianza dell’attività creativa, definita da lui stesso, processo di “risignificazione”: le forme che lui incrocia inconsapevolmente nel suo cammino, lo chiamano e non gli danno mai tregua, a lui non resta che riconoscerle, aiutarle a uscire e a manifestarsi al mondo.
   
2006  
  Giuseppe Antonello Leone, Sognando il luogo
Laboratorio di disegno
Casa del pellegrino, 10 - 13 agosto



La conferenza apre la collaborazione con l’artista che conduce a un laboratorio sul disegno, frequentato da un consistente e eterogeneo gruppo di persone.
Leone trasmette ai partecipanti suggestioni e tecniche sulla capacità di restituzione del disegno attraverso l’immaginazione personale. Nel primo incontro tiene una breve lezione su “arte e creatività”, in cui afferma che “tutte le cose hanno un’anima” e ogni cosa può assumere diversi e molteplici significati. Sottolinea la valenza del tratto e dei segni che esprimono l’eterna rincorsa alla creazione delle forme.
I partecipanti realizzano disegni a tema libero e copie dal vero en plein air di paesaggi, su cui interviene puntualmente con osservazioni e suggerimenti. Il laboratorio si conclude con una verifica del lavoro svolto e un’esposizione di tutti i disegni realizzati. Antonello Leone dimostra grande disponibilità e attenzione verso la neo associazione, donando generosamente diversi multipli di una sua opera, per sostenerla e incoraggiarla.
   
Il progetto di far dialogare le risorse culturali presenti sul territorio porta l’Associazione a aprirsi al mondo dell’arte contemporanea. Si procede a strappi, senza un piano organico, si fanno salti storici evidenti; unico punto fermo è la valorizzazione di ricerche nate e sviluppate nel territorio e nel Sud Italia. Le discussioni lunghe e animate evidenziano una costante volontà nel perseguire, in modo ampio e dilatato, un progetto che tenga insieme le urgenze, i suggerimenti e il riconoscimento di tutti. È in questo contesto che si creano le condizioni per l’invito al duo artistico Bianco-Valente. Continua a essere la conferenza, il tramite con i cittadini, vista la complessità dei temi teorici che pone il mondo dell’arte contemporanea.
   
  Bianco-Valente, Arte in due: l’esperienza artistica di Bianco-Valente
Conferenza
Istituto Comprensivo Benedetto Croce, 28 dicembre

L’invito a Giovanna Bianco e Pino Valente, a raccontare e presentare la loro ricerca artistica a Latronico, paese natale di Giovanna, è il primo incontro degli artisti con l’Associazione.
La loro ricerca è volta a indagare la dualità del rapporto tra corpo e mente, tra naturale e artificiale, con una produzione che spazia tra installazioni, video, disegni e testi, in un continuo work in progress.
Bianco-Valente illustrano il loro lavoro legato alla percezione e ai processi cerebrali che permettono di mantenere il ricordo delle esperienze, di percepire le immagini mentali e, tramite esse, di instaurare una riproduzione in continua evoluzione della realtà esterna.
Durante la conferenza proiettano alcuni video, tra cui Deep in My Mind 1997, Spread 2004, I Should Learn from You 2003, Uneuclidean Pattern 2003, caratterizzati dalla presenza di un elemento di ripetizione sotto forma di endless loop, da scene e gesti in una reiterazione perpetua, da visioni distorte della natura e dai colori alterati, quasi a voler fissare una sorta di immagine mentale. I video presentati, realizzati in collaborazione con il sound designer Mario Masullo, scomparso prematuramente nel 2010, focalizzano l’aspetto fisico del suono e su come frequenze inaudibili, possano modificare i paesaggi sonori.
   
2007  
 

Lucia Viola
Mostra
Spazio espositivo Associazione, via Settembrini 2, 16 - 22 agosto



La personale di Lucia Viola consiste in una grande opera composta di quattordici tele, di grande impatto visivo e che accoglie una proliferazione eterogenea di eventi pittorici in un unico contenitore. Il grande dipinto, esposto nello spazio dell’Associazione, mostra caratteristiche pop, ibride, dove la memoria personale si contamina di immagini e narrazioni collettive. I singoli dipinti recuperano figure e forme quotidiane, in una ricerca pittorica strettamente legata alle emozioni, attraverso una materia densa o rarefatta. A volte compaiono, da fondi carichi di colore, alcuni rimandi alla Lucania o a Latronico, paese natale, altre volte compaiono, da fondi scuri, oggetti che ricordano persone e ambienti. Nella libera associazione delle immagini si superano i limiti imposti dal quadro, si procede per tentativi e strappi visivi, per far emergere annotazioni pittoriche che, come in un diario, registrano gli umori del vivere quotidiano. La sua è una pittura che propone allo spettatore una simultaneità visiva come nel montaggio cinematografico, in cui si avverte e percepisce una continuità dell’immagine, pur nella differenza dei singoli fotogrammi.

Bianco-Valente, Paesaggi mentali
Installazioni video-sonore
Spazio Cantisani e centro storico, 18 agosto - 2 settembre



Prosegue il progetto di Bianco-Valente per Latronico che, dopo la presentazione pubblica, mettono in atto la loro idea di mostra che supera la concezione del white cube e crea una serie di video-installazioni disseminate nel centro urbano. Questo intervento si pone nello spazio pubblico in modo spiazzante, e rende evidente l’inscindibile nesso fra oggetto artistico e spazio circostante, ogni volta diverso.
In questo progetto si pone a confronto e a stretto contatto la pietra, della parte alta e antica del paese, con la tecnologia; le fonti luminose disegnano e ritagliano forme e flussi di colore su muri, case o piazze.
Una lunga linea attraversa piazzetta San Nicola fino a verticalizzarsi sul muro di fronte, Unità minima di senso 2002/2007, mettendo in relazione la visione esterna con il mondo interiore della persona. Mappe di navigazione aerea appaiono e si dissolvono in un lento movimento circolare e perpetuo, in Over the noise floor 2007, installato nello Spazio Cantisani. Tempo Universale 2007, proiettato verso l’alto su uno schermo stretto da quattro muri, nel cortile interno di un gruppo di case, coniuga la dimensione naturale con quella mentale, il mondo esterno con l’universo interiore. Il progetto si chiude con un’installazione sonora site-specific, Senza titolo 2007, allestita nel vicolo più stretto della parte storica del paese. Gli artisti hanno realizzato l’opera, invitando alcuni bambini a recitare una serie di filastrocche, registrate, elaborate e montate in un sistema sonoro a sei canali che si attiva al passaggio delle persone.
Paesaggi mentali è un lavoro artistico volto a indagare lo stretto rapporto emozionale che s’instaura tra l’opera e lo spettatore. È anche un omaggio, che gli artisti hanno voluto fare, a un territorio cui sono indissolubilmente legati, attraverso paesaggi e atmosfere di particolare intensità.

Cosimo Budetta, Momenti Creativi
Laboratorio
Casa del pellegrino, 21 - 23 agosto



Cosimo Budetta, creatore delle Edizioni Ogopogo, nel laboratorio Momenti Creativi lavora insieme a molti bambini, ragazzi e adulti. Mostra i suoi libri d’artista e le sue opere, dicendo ai partecipanti che c’è molto artificio nel suo lavoro ma anche tanto istinto; procede come quando si elaborano dei moduli, che si possono assemblare in modi infinitamente diversi, come nel Tangram. Fa vedere anche dei pattern geometrici e chiede di sviluppare delle elaborazioni personali, partendo da gabbie, spazi misurabili e ripetitivi: una forma geometrica si scompone, secondo certe regole, e si ricompone in figure, secondo i propri gusti e le proprie capacità. Proprio come nella grafica matematica, fatta di tassellature e simmetrie di Maurits Cornelis Escher, Budetta parte dai suoi giochi geometrici preferiti, preludio ai suoi disegni fatti di strane connessioni.
Il laboratorio è sì uno spazio di relazioni, ma soprattutto un momento di studio, un’aula o una bottega d’arte in cui sono cresciute composizioni molto colorate che si sono sviluppate in tridimensionalità, stravaganti copricapo dalle più svariate forme. Come queste forme, ogni libro di Cosimo Budetta è unico e singolare. Impreziosito da tavole realizzate a mano, disegni punzonati o a rilievo, incisioni, acquerelli, documenta un’ampia originalità e varietà nella scelta delle tecniche artistiche. Egli è tra i fondatori del laboratorio-galleria Dadodue di Salerno e, nel 1977, fu uno dei promotori del Gruppo di Ricerca di Pontecagnano.

   
Nelle assemblee dei soci prende sempre più corpo l’idea di promuovere il lavoro artistico di Vincenzo, sono molte le idee e molto differenti tra loro. Alcuni intendono proporre il suo lavoro in spazi d’arte o altre associazioni, pensando alla semplice esposizione di quadri; altri ritengono che il suo lavoro debba “passare” attraverso gli artisti invitati, che in autonomia potrebbero citarlo a diverso titolo, nell’esemplificazione dei loro interventi. Questo avverrà qualche anno dopo in The Future of the country di Elisa Laraia e in Centocapre di Francesco Bertelé.
   
2008  
  Vincenzo De Luca, Senza titolo, opere scelte 1975-1995
Mostra
Centro Culturale Sergio Valmaggi, Sesto San Giovanni, Milano, 27 gennaio - 3 febbraio

La mostra di Vincenzo è allestita dai parenti e dagli amici al Centro Culturale Valmaggi di Sesto San Giovanni. I dipinti sono divisi in due sezioni: i paesaggi e le nature morte. Seguono una logica di rimandi tra i soggetti e le cromie, per creare contrasti o passaggi di tonalità lievi. Nonostante questa accuratezza nella scelta dei lavori, l’opera è spiazzante, non riporta mai all’imitazione della natura, ma alla sua rappresentazione. A volte c’è reciprocità tra le forme e i colori, ma questa non è la determinazione di uno stile, che viene puntualmente negato da un atto creativo che allude sempre a altro.
I dipinti si susseguono come in una quadreria a riempire un ambiente, senza forzarlo con la loro presenza.
I soggetti scandiscono lo spazio interno al dipinto e a quello esterno che, come in un passaggio di continui frame, contrappone il tempo esterno mobile al tempo interno immobile, messo in posa. Si blocca la caducità delle “cose” e dello sguardo, in una dimensione di sospensione che non riesce mai a contenere tutto.
   
Si sceglie di lavorare con altre associazioni, anche per brevi collaborazioni, e nasce così un sodalizio di intenti per un anno di lavoro con l’Associazione Culturale Bellivergari di Montemurro, con la quale si costruisce un percorso espositivo e una conferenza pubblica di Maria Padula e di Vincenzo De Luca.
In entrambi i casi, le conferenze sono realizzate in luoghi all’aperto perché così si attua una comunicazione più immediata con i cittadini. Entrambe le Associazioni sono molto presenti nei rispettivi paesi e lavorano sulle radici culturali e locali, che intendono far conoscere anche oltre il proprio territorio.
   
 

Vincenzo De Luca, Senza titolo, opere scelte 1975-1995
Conferenza
Relatori: Pasquale Campanella, Antonello Leone, Mimmo Longobardi, Pasquale Totaro Ziella
Associazione Culturale Vincenzo De Luca
Associazione Culturale Bellivergari, Montemurro, Potenza, 12 agosto

Mostra
Vecchio Frantoio, piazza Giacinto Albini, Montemurro, 12 - 22 agosto

L’esposizione nel vecchio frantoio crea un dialogo tra l’ambiente fortemente connotato e le opere; le pietre delle pareti, vissute e a tratti ombrose, interagiscono con i dipinti materici e luminosi di Vincenzo. L’ambiente ci conduce a un tempo passato, oggetti utilizzati per la spremitura delle olive raccontano un mestiere e una cultura che non c’è più, quella contadina. Siamo a Montemurro, paese natale del poeta Leonardo Sinisgalli, il quale aveva evidenziato l’equivoco di una descrizione mitologica rivolta al “mondo contadino”, piuttosto che a una “cultura materiale”, al fine di superare una visione folcloristica e conservativa che a volte ha connotato la vita dei contadini. La pittura di Vincenzo ha assorbito totalmente questa visione del poeta lucano, evidenziandola in tutti i paesaggi della sua terra e dei luoghi in cui ha trascorso lunghi periodi della sua vita.

Maria Padula, La lezione di Maria
Conferenza
Relatori: Gianni La Corazza, Antonello Leone, Mimmo Longobardi, Pasquale Totaro Ziella
Proiezione video, Foto Cine Club Leonardo Sinisgalli
Largo della Libertà, 24 agosto

Mostra
Spazio espositivo Associazione, via Settembrini 2, 24 agosto – 2 settembre

La mostra su Maria Padula è una piccola retrospettiva con dipinti selezionati, paesaggi lucani dal 1940 al 1980, dai quali emerge una personalissima ricerca. I dipinti che ritraggono Montemurro e i paesaggi della Val d’Agri, riflettono i luoghi della propria vicenda esistenziale. Nelle opere pittoriche, come dice Elena Pontiggia, emerge una “luce chiara, pallida, soffusa, di una bianchezza che si deposita su figure e cose e le illumina, per così dire, dall’interno”. Un elemento unitario del suo lavoro artistico è, appunto, la luce che lei stessa descrive nell’autobiografia Il vento portava le voci “(…) un paesaggio che rappresenta il nostro querceto visto dall’alto, in fuga verso Rifreddo sullo sfondo del monte roccioso, che si trova tra noi e Viggiano, e in primo piano, la terra argillosa, bruciata dal sole. Lo dipinsi di mattina, in una luce limpida e pulita”. La pittura di Maria non nasce nelle aule accademiche, come puro esercizio di stile, ma intreccia la sua vita artistica con il suo impegno sociale e civile. Con i suoi scritti e i suoi quadri ha percorso e interpretato la difficile realtà del Mezzogiorno italiano del dopoguerra, aderendo alla corrente del Neorealismo. La scrittura è stata una vocazione complementare alla ricerca pittorica. Nei suoi libri la realtà lucana viene descritta, indagata e rappresentata con altre armi rispetto alla pittura, ma sempre con quel desiderio di “fedeltà alle ragioni dell’esistere” che denotava la sua attitudine artistica.

   
È questo un anno di passaggio importante per il futuro dell’Associazione. Si mettono a fuoco alcuni aspetti dell’attività svolta negli anni precedenti e si evidenzia che l’attività culturale proposta è stata finalizzata alla valorizzazione degli artisti o operatori culturali presenti sul territorio.
Si discute se è lecito ancora occuparsi in modo sistematico dell’arte figurativa lucana o se intraprendere la strada dell’arte contemporanea e della promozione di giovani artisti. Ci sono pareri discordanti, ma quasi tutti propensi a una collaborazione con artisti contemporanei e a prevedere l’attivazione di conferenze, laboratori e progetti partecipati. In passato sono stati già attivati alcuni laboratori di breve periodo, si vorrebbe in futuro intensificarli e prevedere anche un periodo più lungo, con un’attività che si radichi maggiormente nel territorio. Si ritiene importante per il futuro dell’Associazione eleggere un Comitato Scientifico, di cui faranno parte Bianco-Valente e Pasquale Campanella, e mettere in atto una programmazione annuale.
Si valuta anche l’opportunità di superare la semplice esposizione delle opere di Vincenzo per valorizzare al massimo il suo lavoro artistico. Bisogna intervenire con maggiore attenzione sia nell’allestimento, sia nell’attualizzazione, con inviti specifici a giovani artisti che operano anche con linguaggi differenti dalla pittura. In questo modo, si crea uno scambio tra visioni e mondi differenti, che conduce a una lettura diversa e più ricca di spunti estetici e teorici del lavoro artistico di Vincenzo. L’occasione si presenta l’anno successivo, alla Galleria Tekne’ di Potenza, dove viene costruita l’installazione e l’evento sonoro di Andrea Gabriele e Marco Mazzei.
   
2009  
  Vincenzo De Luca, Sovrapposizioni
Mostra

Concerto/performance live di Andrea Gabriele e Marco Mazzei
A cura dell’Associazione Culturale Vincenzo De Luca
Galleria Tekne’, Potenza, 13 - 30 giugno



Il progetto Sovrapposizioni sviluppa una ricerca in ambito pittorico e sonoro; convivono due forme
espressive: le opere pittoriche di Vincenzo De Luca e la ricerca sonora di Andrea Gabriele.
Nasce un rapporto visivo-sonoro che sviluppa una interazione invisibile e profonda tra i due linguaggi. Il suono non può dipingere, ma può ispirare un’immagine che diventerà colore e linea, l’immagine muta di un quadro ha come un suono segreto a cui il musicista può dar vita.
I dipinti si stagliano su campi di colore accostati a fotografie di paesaggi, nature morte, copertine di vecchi long playing, immagini tratte dai film di Wenders, Fassbinder, Pasolini, Bergman, Visconti e Fellini, tutte significative per Vincenzo, quando era in vita. Le pareti si aprono come un diario di un viaggio immaginario, da cui emergono storie e frammenti di vita.

Il concerto-performance live di Andrea Gabriele, con la collaborazione di Marco Mazzei, è caratterizzato dall’interazione in tempo reale tra spazio sonoro e multisensoriale. Quattro mele verdi e appositi sensori ricostruiscono ambientazioni visive e sonore simili a nature morte, utilizzando l’elettronica, la voce e alcuni strumenti acustici. La riproposizione sonora della natura morta è un omaggio alla pittura di Vincenzo.


   
Con la nascita del Comitato Scientifico, si abbandona l’idea del Direttore Artistico, proposta avanzata da alcuni soci, e si sceglie di lavorare in team, anziché mettere tutto nelle mani di un’unica persona. Nasce A Cielo Aperto, il progetto di arte contemporanea che propone di realizzare un percorso all’aperto di opere site-specific, nel paese e nel territorio limitrofo al Comune di Latronico.
L’Associazione vuole promuovere, attraverso una progettualità ricca di eventi, la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini, ai quali non è più assegnato un ruolo di semplici visitatori ma di protagonisti.
A Cielo Aperto è un progetto di arte pubblica che vuole riscoprire la propria città, dare voce a esigenze e bisogni, per vivere nuove opportunità di crescita sociale. Inoltre, si pone l’attenzione sulla struttura urbanistica e paesaggistica del paese, rivisitando il centro storico di Capadavutu.
L’Associazione ritiene che l’arte contemporanea sia una lente per capire il nostro tempo e, quindi, una leva per attivare processi innovativi di sviluppo culturale e sociale.
   
 

Michele Giangrande, Faro
Opera permanente
Campanile della chiesa di San Nicola, 19 agosto

Giuseppe Teofilo, Richard Parker è a Latronico
Evento/opera permanente, 19 agosto

Michele Giangrande e Giuseppe Teofilo
Mostra
Spazio Cantisani, 19 agosto - 2 settembre

In mostra nello Spazio Cantisani, i due artisti dialogano con le loro opere e con il pubblico.
I temi della tradizione del Sud sono parte degli interventi materici e minimali degli oggetti d’uso che elabora Giuseppe Teofilo. Le opere in mostra hanno una doppia valenza, sia sul piano dell’aspetto formale sia sul piano funzionale, come ad esempio la serie dei Tappeti, in ferro e pvc. Invece, nel video Fumo, un gesto minimo e quotidiano viene estratto, isolato e reiterato, in una luce biancastra e evanescente.
Gli oggetti di Michele Giangrande sono, come lui stesso afferma, “improbabili”. L’opera Senza Titolo, un girotondo di oggetti-cravatte vintage, diventa un mandala per la pace. Le candele a forma di lettere vanno a comporre la scritta Temporary Art, ragionando sugli accostamenti analogici e visivi tra un materiale precario come la cera e il concetto, transitorio, di un’arte temporanea.

   
Il ciclo di conferenze pubbliche continua sempre durante le vacanze di Natale, con gli interventi degli artisti: Pasquale Campanella del gruppo Wurmkos, Elisa Laraia e Aste & Nodi, un’associazione composta da architetti, sociologi, urbanisti e designer. L’idea è sempre quella di presentare gli invitati per conoscere il loro punto di vista teorico e la loro ricerca nel mondo dell’arte contemporanea. Questi incontri hanno il duplice scopo di informare il pubblico e permettere all’artista di fare un primo sopralluogo, da cui poi partire per lo sviluppo del progetto.
   
  Pasquale CampanellaElisa Laraia
Conferenza
Casa canonica, 28 dicembre
   
2010  
 

Eugenio Tibaldi, Una bandiera per Latronico
Presentazione del progetto
Spazio espositivo Associazione, via Settembrini 2, 27 luglio
Mostra
Spazio espositivo Associazione, via Settembrini 2, 27 luglio -18 agosto

Andrea Gabriele e Andrea Di Cesare
Workshop di musica elettronica
Atelier Maturo, 4 - 6 agosto
Live performance
Largo della Libertà, 7 agosto

Elisa Laraia, The Future of the country
Intervento multimediale
Piazza Umberto I - 18 agosto
Installazione
Spazio Cantisani, 18 - 31 agosto

Wurmkos, Cénte
Laboratorio
condotto da Pasquale Campanella
Atelier Maturo, 19 - 28 agosto

Aste & Nodi, Conferenza
Relatori: Anna Maria Carmela Rossi, Simona Colucci, Nicola D’Angelo e Fabio Landolfo
Casa canonica, 27 dicembre

Alla conferenza sono presenti alcuni membri dell’Associazione Aste & Nodi che raccontano il loro progetto di Torre Orsaia, un piccolo comune dell’entroterra cilentano. Lavorando a stretto contatto con gli abitanti, si sono attivate azioni capaci di cogliere le potenzialità e le risorse più consolidate del territorio per realizzare installazioni temporanee, performance, interventi realizzativi e progettuali, con pochissime risorse economiche. Utilizzano gli strumenti della progettazione partecipata a supporto di enti pubblici, privati e del terzo settore che coinvolgono attori rilevanti nella definizione di politiche e progetti di interesse pubblico.
I workshop si basano sulla formula dei “saperi in cambio di ospitalità” attraverso la quale un gruppo di studenti, ricercatori e docenti provenienti da luoghi e discipline diverse viene ospitato gratuitamente dalla comunità locale offrendo in cambio idee, progetti e scenari di sviluppo. In questo modo il progetto Porta le tue idee in vacanza crea, da un lato un meccanismo di interazione, di condivisione di idee e di saperi tra popolazioni temporanee e locali, dall’altro un “circuito di diverso turismo” che genera economia e forme di apprendimento. 

   
2011  
 

Wurmkos, Cénte
Laboratorio
condotto da Pasquale Campanella
Atelier Maturo, 1 - 20 agosto

Stefano Boccalini, Una parola su Latronico
Opera permanente, 18 agosto

Mostra
Spazio espositivo Associazione, via Settembrini 2, 18 agosto - 1 settembre

Eugenio Tibaldi, Una bandiera per Latronico
Opera permanente
Largo Eleonora Pimentel, 18 agosto

Mario Gorni, La parola del video
Rassegna di video arte
Spazio Cantisani, 23 agosto - 1 settembre

La parola del video è un progetto a cura di Mario Gorni, in collaborazione con l’archivio Careof/DOCVA di Milano e presenta nove video accomunati dal tema della “parola”. L’idea è di raccogliere in un’unica rassegna i video di artisti, già noti nel panorama artistico nazionale e internazionale. In questo caso particolare, l’attenzione è posta verso quegli artisti che, nell’esprimersi attraverso opere di video arte, non perdono occasione per manifestare il loro pensiero intorno a temi di particolare rilievo comunicativo. Il linguaggio parlato e scritto diviene un ambito di indagine visiva e concettuale con rimandi poetici e politici.
Opere video in mostra: A Constructed World, Ciao, 2002, min. 4 sec. 30; Paolo Albani, Il punto dell’attuale situazione poetica, 2000, min. 1 sec. 43; Puccio Chiesa, Rebus, 2007, min. 2; Gaston Ramirez Feltrin, Dolores, 2005, min. 4 sec. 30; Meri Gorni, Vocabolario alla voce: Parola, 2006, min. 2 sec. 43; Alberto Mori, 4 light, 2006, min. 3 sec. 40; Federica Pecorelli, Comunicazione 1, 2003, min. 7 sec. 40; Mariuccia Pisani, Sono stanca, 1999, min. 1 sec. 25; Maya Quattropani, Ah Ah Ah, 2008, min. 3 sec. 24.
Careof è un’organizzazione non profit per la promozione della ricerca artistica contemporanea, attiva a Milano dal 1987. Produce e presenta mostre, eventi, video screening, promuove un programma di didattica attraverso workshop e conferenze, svolge servizi di documentazione e archiviazione sulle arti visive. Organizza e gestisce il DOCVA, una biblioteca e una videoteca di opere con più di 20.000 titoli alla Fabbrica del Vapore a Milano.

Arturo Lauria, Conferenza
Istituto Comprensivo Benedetto Croce, 27 dicembre



La conferenza con Arturo Lauria, disegnatore e illustratore, vuole perseguire uno degli intenti dell’Associazione, cioè quello di valorizzare le risorse del territorio e sostenere giovani artisti nella loro ricerca. Arturo racconta la sua esperienza, dell’importanza del disegno e di come questo faccia parte della sua esistenza. Si proiettano immagini del suo lavoro e comunica il workshop sul fumetto che prevede di sviluppare nel periodo estivo, una serie di disegni e temi sulla vita del paese, per comporre e pubblicare una graphic novel che racconti le storie delle persone e del territorio.

   
2012  
 

Vincenzo De Luca, Basilicata
Mostra
A cura di Rosario Parisi
Tacabanda, via al Teatro Alfieri 5, Asti, 21 gennaio - 21 marzo

I dipinti in mostra presso Tacabanda, esposti nella sala principale del ristorante etico, sono prevalentemente nature morte, presenza importante e significativa per questo ambiente perché ribadiscono tautologicamente i tavoli con i resti del pranzo, un pezzo di pane, un mezzo bicchiere di vino ed è quello che l’artista ricostruisce nei suoi dipinti.
Vincenzo predilige un pittoricismo materico, il colore costruisce forme, usa i toni e il chiaroscuro per plasmare la realtà degli oggetti. Nei dipinti si scoprono, tra gli interstizi delle zone morte, pennellate sbavate, colore informe e inciso, slavature di trementina, contorni grossolani, cancellature con lo straccio, macchie e coaguli di colore. Sembra ripulisca, liberando contorni e forme dalla materia pittorica, come un archeologo che cerca di non muovere ciò che sta scoprendo mentre riporta alla luce oggetti lasciati lì, dopo un pasto o appoggiati a caso. Esattamente quello che avviene quotidianamente sui tavoli del ristorante.

Wurmkos, Cénte
Mostra
Spazio Cantisani, 13 - 28 agosto

Felice Del Gaudio, Memorie, viaggio in Lucania tra memoria e realtà
Concerto
Felice Del Gaudio, contrabbasso, Daniele Di Bonaventura, bandoneon, Afredo Laviano, percussioni
Largo della Libertà, 19 agosto

Il musicista Felice Del Gaudio, in concerto con Daniele Di Bonaventura e Alfredo Laviano, ha collaborato al progetto Cénte di Wurmkos con la performance musicale Memorie. Un racconto di immagini e musiche sulla Lucania, un viaggio negli anni tra il 1940 e il 1960, attraverso filmati in bianco e nero di forte impatto emotivo, tratti dalla Cineteca Lucana di Gaetano Martino. I frammenti di filmati d’epoca e alcune foto, ripercorrono un tratto importante della storia del luogo, attraverso la visione di usi e costumi ormai scomparsi, un viaggio nella memoria della cultura contadina.
Lo spettacolo, ideato e realizzato dallo stesso Del Gaudio, vede i tre musicisti interpretare suggestive sovrapposizioni di alcuni canti tradizionali alle sonorità di una musica di ricerca contemporanea, mentre sul muro di una delle case della piazzetta scorre una sequenza di filmati d’epoca, tutti ritraenti momenti di vissuti della tradizione popolare lucana. Si coglie in tal senso, una corrispondenza tra i suoni e i filmati che creano un’avvolgente atmosfera, un itinerario artistico in cui un’originale trasversalità fra generi evidenzia una spiccata sensibilità compositiva, in cui emerge o scompare l’immagine sotto la forza evocativa del suono. Immagini in bianco e nero, ricordi lontani, sapori e profumi ormai rimossi dal frenetico vivere quotidiano, uno sguardo al passato per interpretare il presente.

   
2013  
 

Elisa Fontana, Domini Públic - Children Version (Dominio Pubblico dei Bambini)
Workshop
Atelier Maturo, 1 - 7 agosto

Performance
Piazza Umberto I, 11 agosto

Elisa Fontana, Virginia Zanetti
Mostra
Spazio Cantisani, 10 - 30 agosto

Virginia Zanetti, Gli occhi del mondo
Opera permanente
10 agosto

Wurmkos, Cénte
Evento-festa, una giornata nel bosco
Largo della Libertà – Malboschetto, 18 agosto

Antonio Ottomanelli, Collateral Landscape, frammenti di paesaggio ai margini della ricostruzione postbellica
A cura di Anna Vasta
Workshop
Storytelling con gli studenti
Liceo Scientifico Francesco De Sarlo, 12 - 16 novembre

Presentazione pubblica

Cinema Nuova Italia, 10 dicembre

   
Lo spazio Atelier Maturo, dove negli anni si sono tenuti i vari laboratori, diventa Residenza per l’arte contemporanea Maddalena Maturo. Il proprietario mette a disposizione anche l’abitazione e questo testimonia un coinvolgimento sempre più ampio dei cittadini di Latronico. La condivisione del progetto A Cielo Aperto ha permesso la realizzazione delle varie iniziative, anche con poche risorse economiche.
   
2014  
  Antonio Ottomanelli, Collateral Landscape
Workshop
Residenza per l’arte contemporanea Maddalena Maturo, 28 luglio - 1 agosto

Memory box Latronico
Installazioni site specific , 3 - 30 agosto
   
L’Associazione crea una collaborazione con le scuole di Latronico ma anche dei paesi limitrofi. Lavorare con i dirigenti scolastici, i docenti e le maestre delle scuole porta al progetto un punto di vista interessante e soprattutto crea all’interno della didattica, momenti di apertura per scoprire e valorizzare il proprio territorio.
Il progetto Collateral Landscape di Antonio Ottomanelli si sviluppa con gli studenti del Liceo Scientifico De Sarlo, mentre nel progetto Centocapre di Francesco Bertelé si attivano diversi ordini di scuola, dalla primaria di Latronico alla secondaria di Episcopia, dell’Istituto Comprensivo Benedetto Croce. Le attività comprendono diversi workshop in cui sono raccolte storie popolari, raccontate dai nonni, e molti disegni che ricostruiscono la figura e l’ambiente di vita del personaggio Centocapre. Esito finale del progetto con le scuole è una parata festosa che attraversa il paese di Episcopia, fino a giungere a una rupe leggendaria.
   
  Francesco Bertelé, Centocapre
Collaborazione con Giuseppe Giacoia, Pietro Rigolo, Madely Schott

Workshop
Residenza per l’arte contemporanea Maddalena Maturo, 16 - 23 luglio

Mostra
Spazio espositivo Associazione, via Settembrini 2 , 24 luglio - 8 agosto

Evento/opera permanente
Spazio Cantisani, bar Alpe, Arci, 28 dicembre

Vincenzo De Luca, Paesaggi, nature morte
Multiplo d’arte
Spazio espositivo, piazza Umberto I , 10 agosto - 31 settembre



L’Associazione cura e presenta la mostra di un multiplo d’arte Paesaggi, nature morte di Vincenzo De Luca. Il multiplo è composto da due contenitori con tre stampe d’arte in carta cotone, del formato 55x42 cm, riprodotte in cinquanta copie, in Fine Art presso la stamperia Narvalo di Milano. Questa iniziativa ha come scopo la raccolta di fondi per la pubblicazione di un libro, sull’attività della Associazione, in occasione del decennale della sua costituzione.
Il multiplo contiene tre paesaggi e tre nature morte insieme a una foto, ulteriore elemento dell’attività artistica di Vincenzo. La fotografia è un passaggio importante per la sua produzione pittorica, il primo momento per fissare un’immagine che in seguito sarà rielaborata sulla tela.
   
2015  
 

Fabrizio Bellomo, L’Albero di Trasmissione
Proiezione film e incontro con il regista
Largo della Libertà, 6 agosto

L’incontro con l’artista-regista Fabrizio Bellomo e la proiezione del film L’Albero di Trasmissione aprono un nuovo ambito di ricerca relativo alle continue contaminazioni tra arte contemporanea e cinema.
Nell’incontro Bellomo parla di come molti dei suoi lavori, e anche L’Albero di Trasmissione, trattano del rapporto fra l’uomo e la macchina. Nel film le dinamiche familiari sono rapportate al mondo industriale e alla meccanica, per il regista gli ingranaggi hanno una funzione più simbolica che funzionale.
Racconta anche del suo rapporto con il quartiere San Cataldo di Bari e del faro, l’elemento più imponente del quartiere. Puntualizza di continuare a fare film, mostre e libri, e di essere fermamente convinto che cambiare ruolo a ogni progetto sia qualcosa che arricchisce la sua ricerca. Il film rivela con sguardo impassibile da documentario ma con un sottofondo di tenerezza e ironia, una singolare storia di resilienza alla barese della famiglia Ciliberti. Una creatività ingenua e di periferia, destinata a rimanere nell’ombra, ma che Bellomo ha saputo e voluto raccontare, dedicando al film un lungo periodo di riprese e di montaggio. Un’opera prima di grande qualità, prodotta da Amarelarte con l’importante sostegno di Apulia Film Commission e FujiFilm Italia.

Bianco-Valente, Ogni dove
Opera permanente
Largo della Libertà, 22 agosto

   
2016  
  Associazione Culturale Vincenzo De Luca, A Cielo Aperto, Pratiche di collaborazione nell’arte contemporanea a Latronico
Presentazione libro
Largo della Libertà, 18 agosto

Il multiplo d’arte di Vincenzo De Luca, finalizzato alla raccolta fondi per una pubblicazione sull’attività culturale dell’Associazione, insieme al contributo annuale dei soci, permette la realizzazione di questo libro. Sono presenti diversi saggi teorici, di analisi e approfondimento, vari interventi e progetti realizzati dagli artisti invitati, ma anche i tantissimi abitanti di Latronico che in questi anni hanno partecipato e collaborato.
L’ntenzione è di contribuire al dibattito in corso sull’arte pubblica ma dare anche visibilità al progetto A Cielo Aperto e al fermento culturale che il Sud Italia, in questi ultimi anni, sta vivendo. La pubblicazione contiene anche uno studio su altre associazioni, che portano avanti strategie progettuali innovative, in piccoli e grandi centri del meridione.
Durante tutto l’anno, il libro ha preso corpo, ha coinvolto a diversi livelli i soci, sia per la definizione editoriale sia per i suggerimenti che a vario titolo hanno aiutato a definire questa pubblicazione. La presentazione si terrà il 18 agosto, in Largo della Libertà, suggestiva piazzetta nel cuore del centro storico.